Come riconoscere il sesso delle tartarughe terrestri: guida completa e chiara
Determinare il sesso nelle tartarughe terrestri può essere complesso, soprattutto negli esemplari giovani. Le differenze tra maschi e femmine si sviluppano in modo più evidente solo con la maturità sessuale, quando il corpo assume caratteristiche utili alla riproduzione. Tuttavia, osservando alcune parti anatomiche e il comportamento, è possibile identificare il sesso con buona precisione.
Questa guida illustra i principali tratti distintivi delle tartarughe terrestri, con consigli pratici e precauzioni per non stressare l’animale.
Quando si può identificare il sesso
Nelle tartarughe appena nate o molto giovani, le differenze sessuali non sono visibili. In genere:
- La distinzione diventa affidabile dopo i 4-6 anni nelle specie piccole.
- Nelle specie più grandi può essere necessario più tempo.
- La maturità sessuale dipende da età, dieta, crescita e condizioni ambientali.
Per questo è sempre utile osservare più caratteristiche contemporaneamente, evitando conclusioni affrettate.
Anatomia utile per distinguere il sesso
Lunghezza e forma della coda
La coda è uno degli indicatori più immediati.
- Maschi: coda più lunga e più spessa alla base; l’apertura cloacale è più distante dal margine del piastrone.
- Femmine: coda più corta e sottile; cloaca più vicina al guscio.
La forma della coda è legata alla necessità del maschio di posizionarsi durante l’accoppiamento.
Forma del piastrone (parte inferiore del guscio)
Il piastrone rivela differenze funzionali.
- Maschi: piastrone leggermente concavo, utile per aderire al carapace della femmina durante l’accoppiamento.
- Femmine: piastrone tendenzialmente piatto, offrendo maggiore capacità interna per lo sviluppo delle uova.
Gularhorn (sporgenza anteriore)
Si tratta della parte del piastrone vicino al collo.
- Maschi: più pronunciata, robusta e talvolta incurvata verso l’alto.
- Femmine: più piccola e meno marcata.
Questa struttura può essere coinvolta in comportamenti territoriali.
Kinn- o ghiandole odorifere
In alcune specie le ghiandole emettono segnali olfattivi durante la stagione riproduttiva.
- Maschi: più accentuate e attive nei periodi di corteggiamento.
- Femmine: meno evidenti.
Forma generale del corpo
Le femmine necessitano di spazio interno per le uova.
- Maschi: spesso più piccoli e con parte posteriore del guscio più stretta.
- Femmine: più grandi e con carapace posteriore più largo.
Come riconoscere il sesso attraverso il comportamento
Il comportamento può aiutare quando le differenze fisiche non sono evidenti.
- Maschi: più territoriali, possono urtare, inseguire o mordere altri esemplari.
- Femmine: più calme, scavano buche stagionali per la deposizione.
È importante non confondere comportamento aggressivo con dominanza legata a età e personalità individuale.
Consigli pratici per l’osservazione
- Sollevare la tartaruga con delicatezza, sostenendo sempre guscio e arti.
- Evitare di capovolgerla: può causare stress e difficoltà respiratorie.
- Confrontare almeno tre caratteristiche prima di determinare il sesso.
- Considerare le differenze specifiche della specie (ad esempio Testudo hermanni, Testudo graeca, Testudo marginata).
- In caso di incertezza, consultare un veterinario o un allevatore esperto.
Domande frequenti (FAQ)
Si può determinare il sesso di una tartaruga neonata?
No. Le differenze fisiche diventano riconoscibili solo con la crescita e la maturità.
La temperatura di incubazione influisce sul sesso?
Sì, in molte specie la temperatura dell’incubatrice durante lo sviluppo delle uova può favorire maschi o femmine, fenomeno noto come determinazione sessuale termodipendente.
Se una tartaruga è piccola significa che è maschio?
Non sempre. Taglia e peso dipendono anche da dieta, salute e condizioni di allevamento.
Se sbaglio a identificare il sesso, ci sono rischi?
Non immediati, ma una gestione errata potrebbe influire su convivenza, riproduzione e benessere generale dell’animale.
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Fonti esterne affidabili
- IUCN – Informazioni sulla conservazione delle tartarughe
- WWF Italia – Schede e progetti dedicati alla fauna
- Università di Firenze, Dipartimento di Biologia – Studi sull’ecologia dei rettili
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