Fasi per l’innesto delle piante: guida completa per principianti e appassionati

L’innesto delle piante è una delle tecniche più antiche e diffuse in agricoltura. Consiste nell’unire due parti vegetali, il portainnesto e la marza, in modo che crescano come un’unica pianta. Questa pratica permette di ottenere varietà più produttive, resistenti alle malattie e meglio adattate alle condizioni ambientali. Scopriremo insieme come eseguire correttamente un innesto e perché rappresenta un metodo prezioso per chi coltiva frutteti, orti e giardini.

Che cos’è l’innesto e perché è importante

L’innesto è una tecnica di moltiplicazione vegetativa che unisce due piante diverse:

  • Il portainnesto è la parte inferiore, che fornisce radici e vigore.
  • La marza è la parte superiore, prelevata da una pianta con caratteristiche desiderate (ad esempio frutti dolci o resistenza a parassiti).

Quando il contatto tra i tessuti vitali, chiamati cambio, è perfetto, le due parti si saldano e danno vita a una pianta nuova con le qualità di entrambe. Questo metodo permette di ottenere piante più robuste, di adattare varietà delicate a terreni difficili e di accelerare la fruttificazione.

Le principali fasi dell’innesto

Per ottenere buoni risultati, è necessario seguire un processo preciso. Le fasi principali sono:

Preparazione del portainnesto

Il portainnesto viene scelto in base alle condizioni del terreno e al tipo di pianta che si desidera ottenere. Si procede con un taglio netto e pulito, che deve essere eseguito con strumenti ben affilati e disinfettati per ridurre il rischio di infezioni.

Preparazione della marza

La marza è il ramo o la gemma della pianta da riprodurre. Deve essere sana, giovane e prelevata da una varietà con caratteristiche superiori. Si effettua un taglio complementare a quello del portainnesto, in modo che le due superfici combacino perfettamente.

Inserimento e allineamento

La marza viene inserita con precisione nel taglio del portainnesto. È fondamentale che gli strati di cambio siano a contatto diretto: solo così sarà possibile la saldatura dei tessuti e la ripresa vegetativa.

Legatura e protezione

Una volta inserita, la marza deve essere fissata con nastro, rafia o materiali elastici che mantengano la giusta pressione senza soffocare la pianta. Successivamente si applica del mastice o cera innestante per sigillare la ferita ed evitare la perdita di umidità e l’ingresso di patogeni.

Sviluppo del germoglio

Se l’innesto è stato eseguito correttamente, dopo qualche settimana si noteranno i primi segni di crescita della marza. I germogli verdi sono la conferma che la fusione è avvenuta e che la nuova pianta sta iniziando a svilupparsi.

Tipi di innesto più comuni

Esistono diverse tecniche di innesto, ognuna con caratteristiche specifiche:

  • Innesto a spacco: semplice e adatto per principianti, prevede un taglio verticale sul portainnesto in cui si inserisce la marza.
  • Innesto a gemma: utilizza una sola gemma invece di un intero ramo, ideale per alcune piante da frutto.
  • Innesto a corona: impiegato per rinnovare piante adulte, permette di inserire più marze su un portainnesto robusto.
  • Innesto a copulazione: richiede precisione, ma garantisce ottima adesione dei tessuti grazie a tagli obliqui combacianti.

Vantaggi dell’innesto delle piante

I motivi per cui l’innesto è così apprezzato sono molteplici:

  • Accorcia i tempi di produzione dei frutti.
  • Aumenta la resistenza a malattie e parassiti.
  • Permette di combinare la forza di un portainnesto con la qualità di una varietà pregiata.
  • Offre la possibilità di coltivare più varietà su una sola pianta.
  • Migliora l’adattabilità a condizioni climatiche e di terreno difficili.

Consigli pratici per un innesto di successo

  • Eseguire i tagli con strumenti ben affilati e puliti.
  • Scegliere marze e portainnesti compatibili (ad esempio piante della stessa famiglia).
  • Effettuare l’innesto in periodi favorevoli, come la primavera o la fine dell’inverno.
  • Proteggere la pianta dalle intemperie e dall’eccessiva esposizione solare dopo l’operazione.
  • Controllare regolarmente la legatura e rimuoverla quando la pianta si è consolidata.

FAQ

Quando è il periodo migliore per fare un innesto?
Generalmente la primavera è ideale, poiché le piante sono in fase di crescita attiva e il cambio è ricco di linfa.

Quali piante si possono innestare?
L’innesto è comune su piante da frutto come mele, pere, agrumi, vite e ciliegi, ma può essere applicato anche a specie ornamentali.

Quanto tempo impiega un innesto a saldarsi?
In media da due a sei settimane, a seconda della pianta, del clima e della tecnica utilizzata.

Serve esperienza per fare un innesto?
Non necessariamente. Alcune tecniche, come l’innesto a spacco, sono accessibili anche ai principianti, purché seguano attentamente le istruzioni.

Cosa succede se l’innesto non attecchisce?
La marza può seccarsi o staccarsi. In quel caso si può ripetere l’operazione con nuovo materiale vegetale.

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