Tarallucci dolci al vino con mandorle: la ricetta tradizionale profumata e croccante
I tarallucci dolci al vino con mandorle sono dei biscotti rustici della tradizione contadina, tipici di molte regioni del Sud Italia, in particolare della Puglia e della Campania. La loro semplicità è il segreto del successo: pochi ingredienti genuini come farina, vino e olio extravergine d’oliva danno vita a un dolce friabile, profumato e irresistibilmente croccante. Ideali da gustare a colazione, come spuntino o a fine pasto accompagnati da un bicchiere di vino dolce, questi taralli dolci rappresentano un simbolo della cucina casalinga più autentica.
Ingredienti per circa 25 tarallucci
- 2 bicchieri di vino bianco o rosso (bicchiere di plastica standard)
- 1 bicchiere di olio extravergine d’oliva
- 100 g di zucchero semolato
- Mezza bustina di lievito per dolci (circa 8 g)
- 500 g di farina 00
- Zucchero semolato per la guarnizione
- Lamelle di mandorle per decorare
Questi ingredienti, economici e facili da reperire, permettono di preparare dolcetti genuini, perfetti da conservare per diversi giorni in un barattolo ermetico.

Preparazione passo dopo passo
1. Preparare l’impasto dei tarallucci
In una grande ciotola versate il vino, l’olio extravergine d’oliva, lo zucchero e il lievito per dolci. Mescolate con un cucchiaio di legno fino a far sciogliere lo zucchero. Aggiungete gradualmente la farina setacciata, incorporandola poco alla volta per evitare la formazione di grumi.
Quando l’impasto inizia a diventare consistente, trasferitelo su una spianatoia leggermente infarinata e continuate a lavorarlo con le mani fino a ottenere un panetto omogeneo, morbido ma compatto. La consistenza deve essere simile a quella di una frolla elastica e non appiccicosa.
2. Fase di riposo
Avvolgete il panetto con della pellicola alimentare e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per circa 30 minuti. Questo passaggio è importante per consentire all’impasto di rilassarsi, rendendo più semplice la formazione dei taralli.
3. Dare forma ai tarallucci
Trascorso il tempo di riposo, prelevate una porzione di impasto alla volta (circa 60-70 g) e allungatela sul piano di lavoro infarinato fino a formare dei filoncini di circa 15 cm. Unite le estremità per creare la classica forma a ciambella o, se preferite, intrecciate due filoncini per ottenere un effetto decorativo più elegante.
In una ciotola preparate un po’ di zucchero semolato e le lamelle di mandorle. Passate ogni taralluccio nello zucchero in modo che si ricopra uniformemente, poi disponetelo su una teglia rivestita di carta forno. Aggiungete qualche lamella di mandorla sulla superficie di ciascun dolcetto per un tocco croccante e aromatico.
4. Cottura in forno
Preriscaldate il forno statico a 180°C. Cuocete i tarallucci per circa 25 minuti, fino a quando saranno dorati e fragranti. Il tempo può variare leggermente a seconda del forno, quindi controllate la cottura dopo i primi 20 minuti.
Una volta pronti, lasciateli raffreddare completamente su una gratella: in questo modo diventeranno ancora più friabili.
Consigli utili per un risultato perfetto
- Tipo di vino: per un gusto più delicato scegliete vino bianco secco, mentre il vino rosso conferirà un aroma più intenso e un colore ambrato.
- Varianti aromatiche: potete aggiungere un cucchiaino di cannella, scorza di limone o arancia grattugiata per profumare l’impasto.
- Senza mandorle: se preferite, potete ometterle oppure sostituirle con nocciole tritate o semi di anice per un sapore tradizionale.
- Conservazione: i tarallucci si conservano fino a 10 giorni in una scatola di latta o in un contenitore ermetico, mantenendo la loro croccantezza.
Origine e tradizione dei tarallucci al vino
I tarallucci al vino nascono come dolcetti poveri della cucina contadina. Le massaie li preparavano con ingredienti di facile reperibilità, spesso ricavati da prodotti locali come vino, olio e farina. L’assenza di uova e burro li rendeva economici, ma al tempo stesso leggeri e perfetti per accompagnare il vino durante le festività o le riunioni familiari.
Con il tempo, la ricetta si è diffusa in molte regioni italiane, assumendo varianti diverse: in alcune zone si aggiunge il liquore all’anice, in altre si preferisce una copertura di zucchero grezzo o di miele. Oggi, i tarallucci al vino sono tornati di moda per la loro genuinità e semplicità, diventando una scelta ideale anche per chi cerca dolci senza lattosio o senza uova.
Abbinamenti consigliati
I tarallucci dolci al vino con mandorle sono perfetti in qualsiasi momento della giornata:
- a colazione, accompagnati da caffè o latte;
- come spuntino pomeridiano, insieme a un bicchiere di vino dolce o un tè profumato;
- a fine pasto, serviti con liquori casalinghi o vini passiti come il Vin Santo o la Malvasia.
Il loro sapore rustico e leggermente aromatico si sposa bene anche con formaggi stagionati o confetture fatte in casa.
Benefici e caratteristiche nutrizionali
Grazie all’uso di olio extravergine d’oliva, i tarallucci al vino sono privi di grassi idrogenati e contengono una buona quantità di acidi grassi monoinsaturi, benefici per il cuore. L’assenza di latticini li rende adatti anche a chi segue una dieta vegana o ha intolleranze al latte. Tuttavia, come ogni dolce, vanno consumati con moderazione, inseriti in un’alimentazione equilibrata.
FAQ
Posso usare un altro tipo di farina?
Sì, puoi sostituire la farina 00 con farina integrale o di farro per un gusto più rustico e una consistenza più densa.
I tarallucci si possono congelare?
Certo, puoi congelarli già cotti e scongelarli a temperatura ambiente. Riscandali brevemente in forno per restituire croccantezza.
Posso sostituire lo zucchero con dolcificanti naturali?
Puoi utilizzare zucchero di canna o eritritolo, ma la consistenza finale potrebbe variare leggermente.
Come faccio a renderli più friabili?
Aggiungi un cucchiaio di vino in più e lavora l’impasto il minimo indispensabile per non sviluppare troppo il glutine.
Posso aromatizzare con liquori?
Sì, aggiungere un cucchiaino di liquore all’anice o al limoncello conferisce un profumo unico e tradizionale.
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